L’insegnamento autorevole di Gesù – Marco 1:21-39

Leggiamo insieme Marco 1:21-39

In questo passo Marco ci parla delL’INSEGNAMENTO AUTOREVOLE DI GESU’.

Introduzione

Sin dall’inizio del suo brano Marco ci racconta che ① le persone che ascoltavano Gesù erano meravigliate non solo perché il suo insegnamento era nuovo, ma anche perché Lui insegnava con autorità a differenza degli scribi. ②Certamente l’insegnamento di Gesù poteva risultare agli scribi un po strano e disinvolto, ma era in realtà autorevole per coloro che lo ascoltavano attentamente (v. 22).

In questa predicazione evidenzieremo che quella di Gesù è ① un’autorevolezza condivisa col Padre, ②un’autorevolezza rivelata con forza e ③ un’autorevolezza che richiede una risposta.

Precisiamo che quella di Gesù, non era un’autorevolezza solitaria e personale, ma era: 

 
  1. Un’autorevolezza condivisa col Padre.

L’insegnamento di Gesù era autorevole perché Lui era Dio “come afferma Marco al v. 1 ‘il vangelo di Gesù Cristo, il Figlio di Dio’”, oppure come afferma Paolo in Romani 11:36 “Perché da Lui, per mezzo di Lui e per Lui sono tutte le cose. A Lui sia la gloria in eterno”. Ma era autorevole anche perché era mandato da Dio. Gesù insegnava con autorità perché, a differenza degli scribi (che si rifacevano sempre alla legge di Mosè e all’insegnamento dei Rabbi), Gesù insegnava riferendosi sempre a sé stesso e al Padre, come ci dice Giovanni 7:15-16 “Perciò i Giudei si meravigliavano e dicevano: ‘Come mai conosce così bene le Scritture senza aver fatto studi?’ e Gesù rispose loro: ‘La mia dottrina non è mia, ma è di colui che mi ha mandato”. GESU’ QUINDI E’ AUTOREVOLE IN SE STESSO E NEL PADRE CHE LO HA MANDATO A PROCLAMARE IL SUO REGNO.

Ognuno di noi ha avuto sicuramente un professore importante per la propria formazione e per la propria crescita. Io ad esempio ho avuto un professore di italiano e storia che mi ha trasmesso l’amore per la storia, l’attualità e la politica. Bene, qualunque sia stato il tuo migliore insegnante, anche il più eccellente e preparato di questo mondo, tutto quello che ti ha insegnato era frutto delle nozioni che altri professori gli hanno insegnato, proprio come facevano gli scribi. Gesù invece colpiva coloro che lo ascoltavano, perché insegnava con una vera autorità; un’autorità che Gesù dimostra già quando entra di sabato per insegnare nella sinagoga (v. 21), riprende con fermezza lo spirito immondo imponendogli di tacere (v. 25), e quando si fa ubbidire da loro (v. 27), ed è addirittura riconosciuto da loro che gli ubbidiscono perché riconoscevano la sua potenza e la sua autorevolezza (v. 34). Quella di Gesù è un’autorevolezza che gli viene dal Padre, ed è proprio alla natura divina di Gesù che Marco aggancia fin dall’inizio il suo vangelo: “Inizio del vangelo di Gesù Cristo, il Figlio di Dio” (cfr. con il prologo di Giovanni 1:1 che indica Gesù come Dio). GESU’ E’ AUTOREVOLE IN QUANTO DIO!

Gesù è autorevole anche per il contenuto di quello che insegna, perché ciò che insegna riguarda le cose fondamentali della vita degli uomini nei confronti di Dio, poiché sono cose che hanno a che fare con l’esistenza dell’uomo e il suo destino eterno. ⑥ Gesù era un insegnante autorevole anche per l’atteggiamento pastorale che usava, poiché le sue parole erano proclamate con autorità, ma anche con compassione e amore (Marco 6:34), non come quei “sepolcri imbiancati” degli scribi che mancavano di misericordia e sensibilità verso i problemi delle persone. L’insegnamento di Gesù è autorevole perché viene riconosciuto da coloro che lo ascoltano, e che vedono la differenza con le parole formali e rituali dei farisei, che non avevano effetti nella vita di coloro che l’ascoltavano. È una parola autorevole che mette in guardia coloro che ascoltano (v. 24), mette in discussione le vecchie visioni del mondo della tradizione umanista  (v. 27), guarisce e trasforma le vite delle persone, poiché è una parola che vince il male e apre una prospettiva nuova in coloro che la ricevono (v. 26). QUANTO VUOI FARTI SCONVOLGERE DALL’INSEGNAMENTO DI GESU’? QUANTO VUOI FARTI METTERE IN DISCUSSIONE DALLA SUA PAROLA? VUOI FARTI SCONVOLGERE E FARTI METTERE IN DISCUSSIONE O VUOI RIMANERE NEL TUO QUIETO VIVERE E NELLA TUA APPARENTE AUTONOMIA?  

In secondo luogo, quella di Gesù è:

 

2. Un’autorevolezza operata con forza.

Coloro che ascoltavano erano meravigliati anche perché Gesù aveva l’autorità e si assumeva la responsabilità di ciò che insegnava e operava (v. 27). Gesù è la Parola che si è fatta carne (Giovanni 1:14), Colui che in comunione con il Padre e lo Spirito Santo parla con autorità alle folle, con i religiosi della sinagoga, con i propri discepoli e con tutti coloro che hanno bisogno di guarigione, liberazione e salvezza. L’autorevolezza di Gesù è condivisa col Padre (quando si appartava per pregare con Lui v. 35) e con lo Spirito Santo che, in piena armonia e continuità al progetto trinitario, sono partecipi nella realizzazione del regno di Dio.

L’autorevolezza di Gesù non è solo nel suo insegnamento e nella proclamazione del suo messaggio agli uomini, ma lo è anche nell’azione e nell’opera in tutta la sua potenza, poiché  comanda perfino agli spiriti immondi e questi gli ubbidiscono, a evidenziare l’autorità e la potenza dell’azione con cui Gesù opera (v. 27), motivo per cui la sua fama cresceva in tutta la Galilea (v. 28). Questa potenza è evidente nella liberazione dell’uomo posseduto dallo spirito immondo (v. 26), dalla guarigione della suocera di Pietro (v. 31) e dalle numerose guarigioni e liberazioni dei malati e degli indemoniati (v. 34). Il messaggio di Gesù anche se è una “buona notizia” non è proclamato con parole seducenti e lusinghevoli, ma è proclamata con rigore e autorità per smantellare le forze spirituali e le menzogne di questo mondo che opprimono e impediscono agli uomini di credere (1 Tessalonicesi 2:5).

A differenza di molti che non andavano oltre lo stupore, la moglie di Pietro si convertì proprio a causa della guarigione di sua madre e suocera di Pietro (v. 31), che non solo accettò Gesù nella propria vita, ma seguì il marito per servire Gesù insieme ai suoi discepoli, come ci dice Paolo in 1 Corinzi 9:5 “Non abbiamo il diritto di condurre con noi una moglie come fanno gli altri apostoli e i fratelli del Signore, e Pietro?”.  

C’erano molti che erano colpiti profondamente dagli insegnamenti e dalle opere potenti di Gesù, e Marco ci dice che diversi di quelli che ascoltavano e vedevano le opere potenti di Gesù “si stupivano”, e che tutti furono toccati emotivamente nell’ascoltarlo e nel vedere le sue potenti opere. Le cose che Gesù insegnava erano nuove, fresche e creavano interesse ed entusiasmo in alcuni di coloro che ascoltavano, ma non tutti erano toccati dalla grazia e dalla fede. Anche oggi come allora sono pochi coloro che sono interessati al vangelo, e sono toccati dalla grazia e ricevono la fede, ma è comunque di questa freschezza, dinamicità e creatività ciò di cui abbiamo bisogno per presentare la parola di Dio con efficacia. È della potenza dello Spirito Santo che abbiamo bisogno, per promuovere interesse ed entusiasmo in coloro a cui presentiamo il vangelo di Gesù, sapendo che esso è la potenza di Dio per la salvezza di coloro che credono (Romani 1:16). CHE VANGELO TI VUOI SENTIRE PREDICARE? ⓪ CHE VANGELO PREDICHI ALLE PERSONE INTORNO A TE? SAPPI CHE IL VANGELO DI CRISTO E’ L’UNICO CHE PUO’ SALVARE E TRASFORMARE GLI UOMINI!  

In terzo luogo, quella che ci presenta Marco è:

 

3. Un’autorevolezza che richiede una risposta.

L’autorevolezza dell’insegnamento di Gesù non ci può lasciare indifferenti, ma deve sempre condurre ad una scelta pratica e ad una presa di posizione vera, poiché ciò che Gesù proclama e opera non cade mai a vuoto, ma realizza sempre lo scopo prestabilito (Isaia 55:11). Molti si stupirono perché insegnava con autorità (v. 22), e si rendono conto che è un insegnamento nuovo, diverso e, che in ciò che Gesù dice e opera c’è una potenza mai vista prima (v. 27), ma qual è la loro risposta? Quanti di quelli che ascoltano le parole autorevoli di Gesù e vedono le cose straordinarie che faceva lo avrebbero seguito? Sono solo curiosi, sono solo stupiti o vanno oltre? Anche Nicodemo era curioso, aveva capito chi era Gesù, e che i miracoli che faceva erano frutto della sua divinità, eppure Nicodemo va da Gesù di notte, e non aderisce con tutto il cuore, e Gesù gli dice: “In verità “Nicodemo” ti dico che, se uno non è nato di nuovo non può entrare nel regno di Dio” (Giovanni 3:3). Fratelli, ci si può stupire di Dio e si possono vedere le cose meravigliose che Lui fa, si possono ricevere delle guarigioni e delle liberazioni nella propria vita, senza però riconoscerle, apprezzarle e voler entrare nel regno di Dio. I miracoli e le liberazioni di Gesù sono straordinarie e potenti, rivelano la sua grandezza e confermano la sua divinità, ma se non c’è una guarigione e una liberazione del cuore non si può vederle e riceverle per entrare nel regno di Dio.

Questo mondo pensa che attraverso una pastiglia si possa diventare buoni, ma ammesso che si possa diventare buoni, non sarà la nostra bontà a risolvere la nostra separazione con Dio. L’insegnamento autorevole di Gesù sconvolge le vite di coloro che lo ascoltano, e anche se questo sconvolgimento porterà solo cose meravigliose per la sua vita, l’uomo non lo accetta e si oppone a questo sconvolgimento, poiché oggi le persone non vogliono essere sconvolti da Dio, ma vogliono starsene tranquilli ed essere disimpegnati (dal “Don’t worry, Be happy” che è il Mantra di questo mondo). Molte persone a cui abbiamo presentato il vangelo hanno ascoltato, apprezzato e si sono addirittura emozionate (affermando “Beati voi che avete fede”), ma sono rimaste estranee all’opera di Cristo e alla sua salvezza. Tim Keller ha affermato che quello che impedisce all’uomo di ricevere la grazia di Dio, non è il suo peccato, ma sono le sue opere; poiché il peccato può essere sconfitto da Cristo, ma il sentirsi delle persone sante che non hanno bisogno di perdono, è un tranello diabolico che impedisce la loro salvezza. Conosco persone più in gamba di me e molto più altruiste di me (Giorgio era così). Mio padre stesso era un uomo in gamba, onesto e leale, ma purtroppo sono proprio queste persone a sentirsi talmente a posto con Dio, che fanno fatica ad accettare la salvezza per la Sola grazia. C’è bisogno della liberazione di Gesù e dell’opera dello Spirito Santo, per convincere anche queste persone, che sono dei peccatori che hanno bisogno di salvezza e di perdono come tutti noi (cfr. la parabola del figliol prodigo). Senza questa opera nessuno potrà mai ricevere le parole preziose e autorevoli di Gesù ed entrare nel regno di Dio ed essere salvato. Preghiamo perché il Signore tocchi i cuori dei nostri amici e parenti e gli riveli che “Lui non è venuto per i sani o per i santi, ma è venuto per i malati e i peccatori come loro” come afferma Marco 2:17.

 

Conclusione

Il cristianesimo biblico non consiste nell’adempiere in modo formale, legalista e moralista la legge di Dio, ma è accettare i frutti dell’adempimento della legge che Gesù Cristo ha compiuto per noi, affinché ne godiamo pienamente alla sua gloria. Preghiamo!

 
Indietro
Indietro

Gesù ci accoglie con la sua potenza – Marco 1:40-45

Avanti
Avanti

Gesù ci annuncia che il suo regno è giunto – Marco 1:14-20